16 dicembre 2013

I polmoni verdi della città

L'amministrazione comunale da sempre ha riservato particolare importanza al verde pubblico, investendo parecchie risorse nelle riforme e nella creazione di nuovi e moderni spazi versi, a volte in maniera eccessiva, come nel caso di Madrid Río, che si affiancano e si integrano a strutture e realtà storiche già ampiamente consolidate e famose, come il Parco del Retiro.

Partendo proprio da quest'ultimo, descriverò, senza però avere la pretesa di essere esaustivo ma lasciando a te il gusto e la curiosità della scoperta, gli altri spazi che in questi anni ho avuto l'opportunità, o meglio la fortuna, di scoprire e di vivere. Ti fornirò le informazioni principali e qualche consiglio per disfrutar de la Casa de Campo, del parco Dehesa de la Villa, dell'area di Madrid Rio ed appunto del Retiro.

El Retiro
Il Parque del Buen Retiro, o semplicemente il Retiro, si sviluppa su circa 120 ettari nel cuore della città, circondato dai quartieri in di Salamanca e del Retiro, a due passi della stazione di Atocha, del museo del Prado, della piazza della Cibeles e quindi della Gran Via. Accessibile da vari ingressi, tra cui alcuni molto belli, e da varie stazioni della metro (tra cui quella che porta il suo nome), offre innumerevoli spettacoli, attività sportive, mercati e fiere (come quella del libro) e punti di ristoro e di relax, sia per i più piccoli (famosi gli spettacoli improvvisati delle marionette) che per i più grandi.

Per chi come me ama fare jogging, esistono varie rutas, tra cui quello più frequentato è il perimetro del parco, lungo circa 5 km. Questa la mappa e l'altimetria di una delle mie "migliori" prestazioni in senso antiorario ;)
Durante i mesi caldi, che generalmente vanno da Maggio a Settembre inoltrato, grazie anche alle lunghe e tipiche giornate di sole che caratterizzano Madrid, il percorso è affollatissimo. Quasi una M-30 all'interno del parco, con tanto di traffico "umano" e possibilità di incidenti nello stretto percorso messo a disposizione. Durante i mesi invernali invece, il numero si riduce notevolmente e risulta quindi più piacevole praticare questa attività.
Il Retiro offre moltissime altre opzioni sportive, tra cui rilassarsi percorrendo in bici le stradine alberate nel suo interno, o dedicandosi a quello che sembra essere lo sport preferito dei madrileñi… i pattini. E' possibile infatti partecipare a corsi di vari livello, generalmente dal costo di circa 20€ al mese, o semplicemente assistere ad esibizioni improvvisate dei più esperti, presso la fuente del Angel Caido, la cui storia e leggenda di questa statua dedicata al diavolo, la trovate qui.
Accanto a questa fontana, sono inoltre installate delle strutture per fare attività fisica e non di rado puoi assistere a lezioni impartite da istruttori di yoga, full contact, etcc… Come puoi immaginare, di zone di relax ce ne sono tantissime e per tutti i gusti. Personalmente preferisco quella appena dietro al Palazzo di Cristallo e quello del fiume (rio) artificiale. Considera che il sabato e la domenica il Retiro diventa uno dei posti più frequentati dai madrileñi e dai turisti e quindi, se preferisci un po' di tranquillità, dovrai scegliere altre opzioni, come la Casa de Campo o il Parque de la Dehesa o la nuova area di Madrid Río, tre delle aree verdi più conosciute della città.
Prima di concludere questa breve descrizione sul più famoso dei parchi spagnoli, aggiungo che da pochi mesi è stata inaugurata una nuovissima biblioteca all'interno del parco. Ma di questo e di altre installazioni simili presenti in città, dedicherò un altro articolo.

Casa de Campo (Lago)
La Casa de Campo è il più grande parco cittadino e presenta un'estensione talmente enorme da permettere l'organizzazione di gare di triathlon durante il mese di Giugno, anche se l'acqua del lago è veramente pessima da "nuotare". Ideale da sfruttare in bici, è un luogo perfetto per i picnic e per isolarsi completamente dal caos cittadino. Qui infatti non troverai attività e spettacoli come nel Retiro e la sua relativa lontananza dal centro lo rende un zona più tranquilla.
Al suo interno è possibile accedere al Parque de Atracciones, mentre tra i luoghi caratteristici ricordo la Venta del Batán che, prima della malattia della blue tongue che colpì qualche anno fa i ruminanti, era il recinto per l'allevamento dei tori che partecipavano alle corride della Plaza de Toros de las Ventas, la più grande e rinomata  arena spagnola per le corride, insieme a quella di Sevilla.
Ha una decina di accessi (a piedi o in bici), uno in macchina, due fermate nelle linee di metro 5 (verde) e 10 (blu) ed il caratteristico teleferico.

Il Parque de la Dehesa de la Villa si trova anch'esso, come la Casa de Campo, ad ovest, ma più a nord rispetto a quest'ultima, ubicandosi nella zona della Città Universitaria. Poco conosciuto anche ai madrileñi (non è presente neppure nella mappa stilizzata della metro), più che un parco, è un vero e proprio bosco, dove sono presenti tra l'altro molte specie di uccelli. E' il mio parco preferito per la sua tranquillità, per essere poco frequentato e per la quasi completa mancanza di installazioni (escludendo un ristorante-bar nella zona più esterna). Inoltre vista la conformazione del territorio, ed la presenza di pendenze e sali-scendi, è particolarmente indicato per andare in bici. Da non perdere il tramonto con sullo sfondo le montagne della Sierra Madrileña. Presenta vari punti d'accesso, ma personalmente consiglio quello dalla metro Franco Rodriguez (linea 7, arancione).

Madrid Río
Prima di concludere questo articolo "verde", merita un discorso a parte Madrid Río. Tra il 2003 ed il 2007 il comune di Madrid, ed in particolare il sindaco Gallardon, portò avanti un'opera faraonica, che consisteva nell'interramento di vari km dell'arteria cittadina chiamata M-30, una sorta di GRA romano. Quest'opera, insieme ad altre di quegli anni, fecero decollare il già altissimo debito economico della città (attualmente il più alto tra le amministrazioni spagnole), ma d'altra parte ha dotato la zona del Manzanares, il fiume della città, di una spazio verde di circa 30 ettari e di una completa ed innovativa ristrutturazione di un quartiere, rendendolo un vero e proprio gioiello per una città sempre in continua evoluzione. Consiglio la visita iniziando da questa pagina web, per poi immergersi nelle sue nuovissime strutture, tra cui i bellissimi ed avveniristici ponti (caratteristico quello che presenta la volta con il mosaico raffigurante alcuni abitanti del quartiere), le differenti strutture sportive, tra cui uno splendido bocciodromo ed un'area per l'esibizione per chi pratica skateboarding, e tra le aree verdi che sono dei veri e propri gioielli. La parte nord è collegata con la Casa de Campo, creando di fatto una continuità "verde" che ha pochi precedenti, mentre la parte più a sud, verso Legazpi, ingloba un bellissimo giardino botanico ed il Matadero, una delle più importanti e storiche strutture autogestite della città di cui parlerò in un altro articolo. Gli accessi a quest'area sono innumerevoli, ma il mio consiglio è di arrivare dalla Calle Toledo, fermata Piramides, della metro e del cercanias.

Non ho citato il Parque el Capricho perché sarà una delle mie prossime scoperte verdi madrileñe, che andranno ad integrare questo articolo ;)

5 ottobre 2013

Facciamo i conti!

Sì, facciamoli, perchè certamente è bello andare a vivere all'estero, conoscere una nuova cultura, imparare una nuova lingua, fare nuove amicizie e dimenticarsi del caos e dello stress della precedente "vita" italiana, ma i conti, almeno una paio di volte al mese vanno fatti.

A Madrid, ed in generale nel resto della Spagna, il costo della vita è più basso che in Italia, mentre la qualità è mediatemente più alta. I trasporti e le questioni burocratiche rendono sicuramente più facile vivere qui che, ad esempio, a Roma, la mia città di origine.
In questo articolo, non ho chiaramente la pretesa, di fare un'analisi economica dettagliata dei costi che sosterrai decidendo di trasferirti a Madrid, però almeno un'idea di massima, spero di potertela dare.

Prenderò come esempio la vita da single, in un appartamento di 50/60 mq situato nella Zona A, ovvero nel centro città, di Madrid.
Partiamo quindi proprio dall'affitto, che come già anticipato in questo articolo, riuscirai a trovare tra i 500€ ed i 600€ al mese, per una camera, salone e cucina. Chiaramente il prezzo ed i mq dipende da vari fattori ed anche da un pò di fortuna ;)
Le altre voci di spesa fisse, saranno l'acqua (sui 20/30€), la luce (40/50€) ed il gas che dipenderà chiaramente dal periodo dell'anno e visto che qui l'inverno è particolamente rigido, varierà parecchio. Comunque, almeno nel mio caso, non ho pagato mai oltre i 150€ per il riscaldamento.

Poi, se userai, come immagino, i trasporti pubblici per muoverti il costo mensile, in zona A, si aggira intorno ai 50/60€ che può variare a seconda degli aumenti annuali, che deciderà la Comunidad de Madrid (quando scrivo è 57€ circa)
Le spese di condominio, come è logico, sono sempre a carico dell'affittuario ed inoltre, ti ricordo che di norma sarà quest'ultimo che riceverà le bollette e che avrà cura di fare l'accredito sul tuo conto. Quindi, se ti chiedono i dati della tua banca al momento del contratto, non ti preoccupare, è normale.

Altra spesa fissa mensile, è il collegamento ad internet e la tariffa del cellulare. Le offerte sono tantissime  e variano ogni mese, da gestore a gestore e quindi è impossibile indicarti i vantaggi dell'una o dell'altra. Le linee Adsl sono tra le migliori d'Europa, e le compagnie che operano qui, sono Movistar (prima chiamata Telefonica), Vodafone, Orange, Jazztel, Ono e molte altre più piccole, che offrono contratti vantaggiosi, sopratutto per la linea cellulare (movil in spagnolo).
Normalmente i gestori che ti ho indicato, offrono le tariffe più convenienti stipulando un contratto fijo + movil (ovvero linea ADSL e internet sul cellulare), quindi il mio consiglio è di fare questo tipo, anche solo per un controllo migliore delle bollette. Se invece voi risparmiare e non vuoi essere legato alla permanencia (obbligo di rimanere con lo stesso gestore) ed ad esempio non ti interessa l'accesso ad internet da cellulare, ti consiglio di stipulare il contratto movil con uno dei gestori minori, come ad esempio Yoigo.
Considera inoltre che, come in Italia con Telecom, qui Movistar/Telefonica ha in gestione l'ultimo miglio. Ovvero, in caso di problema durante il gestore che hai contrattato dovrà far riferimento a loro. Questo non vuol dire però che sia conveniente stipulare direttamente un contratto con loro. Dipende sempre dall'offerta.

Capito a parte meritano le spese per il mangiare. Storicamente gli spagnoli, hanno usufruito e si sono abituati prima di noi alle grosse catene di supermercati e centri commerciali, a discapito (almeno per come la penso io) della qualità tipica della vendita presso il negozio di fiducia. Se le macellerie ancora esistono e sono però molto più care, a vantaggio della qualità, di un supermercato, gli alimentari, per come li intendiamo noi, non li troverai qui a Madrid. Il pane ed il latte ad esempio, si possono comprare anche dal benzinaio o presso il negozio gestito dai cinesi, qui chiamato alimentacion.
La frutta e la verdura invece io preferisco comprarla nei negozi gestiti dagli arabi, sia perchè più buona di quella del supermercato, sia perchè molto più economica. Quando vivevo in periferie, sceglievo invece di fare gli acquisti al mercato settimanale. Difficilmente vivendo in centro, ne troverai però qualcuno.

Il supermercato sarà comunque, il primo negozio dove ti recherai per fare la spesa.
Ce ne sono di vari tipi e, come puoi immaginare, si differenziano per prezzo e per la qualità dei prodotti. Non starò qui ad elencarteli tutti, ma ci sono quelli di fascia alta (Sanchez Romero, Condis), quelli accessibili (El Corte Ingles, Caprabo) e poi los supermercados del barrio (Mercadona, Ahorramas, Dia, Lidl, Al Campo e Carrefour). Sulle Paginas Amarillas (sì, la traduzione è proprio Pagine Gialle) trovi l'elenco completo.
Ho inserito il Corte Ingles, che non ha niente a che vedere con gli "inglesi", ma al contrario è, da decenni una specie d'istituzione in Spagna, in quanto ad acquisti, non solo di prodotti alimentari. In questo caso la scelta è molto ampia e avrai anche la possibilità di trovare molti dei prodotti tipici delle regioni spagnole e di molti dei paesi stranieri, quindi, anche dell'Italia. Ti consiglio di comprare e provare, almeno una volta, l'olio (aceite) chiamato Oro de Bailen della provincia di Jaen. Spettacolare e a buon prezzo.

Nel caso dei supermercati cosidetti del barrio, la scelta dipenderà da quelli che troverai nel tuo barrio, appunto. Probabilmente avrai vicino (o non molto lontano) un Mercadona, il mio preferito. Sia perchè generalmente più economico, sia perchè promuove una propria marca (marca blanca), sia perchè ci troverai la pasta italiana ;) Gli spagnoli usano la pasta Gallo, ma, almeno su questo non ci sono paragoni con la nostra. Anche Dia dovrebbe avere la Barilla, mentre nell'Ahorramas, che come dice il nome è, o dovrebbe essere, il più economico (Ahorra mas = risparmia di più), non la vendono. E' il secondo supermercato tra i miei preferiti, ma nel centro di Madrid non ne troverai quasi nessuno.

Comprare al supermercato è chiaramente molto simile a quando lo facevi in Italia, anche se dovrai necessariamente imparare qualche termine "alimentare" spagnolo. Ma all'inizio, indicare con il dito, sarà la soluzione migliore ;) Non ti sbagliare tra aceite e vinagre, perchè il primo è il corrispondente del nostro olio ed il secondo del nostro aceto.
Ah, il prosciutto, ovvero il famoso jamon spagnolo, costa veramente il prezzo che leggerai sull'etichetta  e che potrebbe arrivare, anche in un supermercato del barrio, a 80/100 euro al kg.

Altre spese
Sicuramente avrai bisogno di un parrucchiere, i cui prezzi sono generalmente più bassi di quelli italiani. Su quello per uomini posso andare sul sicuro ;) e ti posso dire che lo troverai quasi sempre a meno di 10€, mentre per quelli da donna, posso solo dirti che mediamente sono meno cari che quelli italiani.

Sono molto diffuse le palestre e le piscine comunali (estive e all'aperto) e quasi sicuramente dove vivrai ne avrà almeno una a disposizione. La piscina coperta, che in agosto è chiusa, prevede abbonamenti ad entrata, durante i weekend o tutta la settimana. I prezzi sono generalmente molto contenuti (anche 20 euro al mese per andare durante i weekend). Anche in questo caso dovrai avere un pò di dimestichezza con i termini spagnoli per evitare figuraccie. Ad esempio, la calle è la corsia e quella veloce è indicata con nado rapido o calle rapida

Le spese per il tempo libero, come puoi immaginare, dipendono dai propri gusti e dal proprio stile di vita. Ma anche in questo caso, troverai Madrid molto economica.

Come hai notato, non ho affrontato il costo della benzina, perchè non ho la macchina e quando necessario, uso un ottimo servizio di car sharing chiamato Respiro su cui, oltre a tutti i vantaggi del risparmio sull'assicurazione, bollo, ricambi, etc... potrai anche evitare l'acquisto della benzina che, comunque, è più basso di quello italiano.

16 settembre 2013

Otra caña, por favor!

Madrid è la città, per eccellenza, che non dorme mai. Giorno e notte, le sue strade offrono qualsiasi tipo di svago. Le attività teatrali sono delle migliori a livello europeo. I teatri più sono rinomati sono presenti sulla Gran Via, l'arteria principale del centro di Madrid. 
Ma non solo. 
Ci sono teatri di piccole e medie dimensioni, che offrono spettacoli a volte poco conosciuti, ma che riservano splendide sorprese. Tramite il passaparola e con un pò di fortuna, a poco prezzo, si passano serate molto divertenti ed interessanti. 
Sopratutto nel caso di spettacoli di cabaret, anche se il tuo livello di spagnolo deve essere, come puoi immaginare oltre che ad un livello ottimo, anche permetterti di capire il parlare della "calle".
L'elenco dei teatri che potrai trovare on-line su La Guia del Ocio, tra i quali ti segnalo un piccolo locale, con varie sedi sparse per il centro, dove potrai trovare degli spettacoli di cabaret davvero eccezionali. La Cochita del Loro. Qui sono passati e passano, tutti i migliori comici spagnoli. Una sorta di Zelig nostrano. Semplicemente fantastico!

La scelta delle discoteche, spazia dai piccoli locali a quelle più rinomate, dove per entrare occorre, come da noi, fare la fila. A Chueca, quasi in ogni strada trovi un locale dove ballare. Generalmente disco anche degli anni '80. Il Joy Eslava è il locale per eccellenza di quello che fu la movida spagnola, e lo trovi in pieno centro, nella calle Arenal. Se sei appassionato di jazz o ti piace anche solo ascoltare musica en directo, fai un salto nella zona chiamata Huertas e da Plaza Sant'Ana, scendi verso il Paseo del Prado, dalla Calle che porta il nome della zona (Calle Huertas). Troverai alcuni locali di musica jazz che meritano davvero l'ascolto. Per i concerti rock, d'inverno viene utilizzato il Palacio de Deportes, la cui acustica è eccezionale, per essere un palazzetto dello sport. Mentre d'estate, si organizzano alcuni festival, ultimo dei quali quest'anno, il Dcode, aveva in cartello dei nomi interessanti.

In generale la vita notturna madrileña non ha orari. 
L'importante è la giusta compagnia (se spagnola, mejor) e quindi trovare, sopratutto all'inizio, un gruppo di amici, nel tuo caso immagino saranno colleghi di lavoro, che ti portino in giro de bar en bar, fino a tarda notte. E' questa la miglior maniera per gustarsi Madrid di notte. Malasaña, Chueca sono i quartieri dove ogni bar, pub, terraza huele a pasarselo bien. Ma anche La Latina, Huertas, Lavapies non sono certo da meno. Puoi passare tutta la notte e alla fine non sapere dove di trovi, non solo per l'effetto di qualche cañas di troppo, ma perchè non avrai avuto tempo di fissare dei punti di riferimento per poi tornare a casa, tanto è stata divertente la nottata. Perchè, se esci una sera con degli spagnoli (come scritto in un altro post, di madrileñi originari di Madrid ne sono rimasti pochi), la serata non potrà che essere divertente. Fidati! 
La metro, come anticipato in questo articolo, è molto usata durante il fine settimana, anche perchè chiude all'1,30 e quindi sarà un ottimo mezzo di trasporto per muoversi in città.  Ma visto che farai sicuramente più tardi, i bus notturni, che si chiamano in gergo buos (gufi) o i taxi sono il mezzo più comodo per tornare a casa. Se vivi in centro, il prezzo di quest'ultimi è veramente contenuto.

Però Madrid non è solo una città che vive di notte. La scelta di attività è ampia e copre qualsiasi esigenza e gusto. Sui musei e le esposizioni, non mi soffermo in questo articolo, ma su tutti spiccano il Prado ed il Reina Sofia, dove la visita al Guernica di Picasso, merita sicuramente una visita. Spesso anche al Caixa Forum, riconoscibile per il tipico manto erboso su un lato dell'edificio presso l'entrata, organizza mostre e esposizioni di interesse. 

Aggiornamento del 17/12/2013: per maggiori dettagli sui parchi ed il verde madrileño, vedi questo articolo.
Se ami la vita all'aria aperta, il verde e le attività sportive, ci sono tre polmoni verdi, tra i parchi più importanti della città. Il più conosciuto è un'oasi verde in pieno centro, il famoso parco del Retiro
Per fare jogging è ottimo, mentre per andare in bici un pò meno, visto che è letteralmente "trafficato" di gente che lo sfruttano per qualsiasi tipo di attività all'area aperta, nonchè per spettacoli improvvisati. Ci sono però ancora degli angoli nascosti, molto suggestivi, come la statua del Angel Caido, l'unica dedicata a Satana.  Un altro famoso polmone verde della città, è Casa de Campo, ad ovest, raggiungibile con la linea 10 della metro (fermata Lago) e dove, vista la dimensione, troverai ottimi percorsi per andare in bici o per qualsiasi altra attività.  
Pochi mesi fa, ho scoperto un'altra oasi verde a nord ovest della città, poco conosciuta e frequentata dai madrileñi. Il Parco de la Dehesa. Anche questo raggiungibile in metro, ma stranamente sulla mappa di quest'ultima non è indicato. La fermata più vicina è quella di Franco Rodriguez, sulla linea 7. Secondo me il miglior parco della capitale spagnola, per essere molto curato, tranquillo ed ottimo per fare attività fisica. 

Per concludere l'argomento delle escursioni, oltre al Parco di Madrid Rio, completamente ristrutturato, dopo i lavori per il interramento della M-30, ti segnalo la Sierra di Madrid. 
"Sierra" significa "catena (montuosa)" e si trova ad una cinquantina di km dal centro. E' una zona vastissima, la cui cima arriva circa a 3000 m di altitudine. Sono presenti laghi (artificiali) per attività di vela e chiaramente escursioni a piedi ed in bici. E' raggiungibile facilmente in auto (A1 direzione Burgos) oppure come per quasi tutte le zone della Comunidad de Madrid, anche con i mezzi di trasporto. In questo caso, varie linee del treno Cercanias. Direzione Colmenar Viejo (C4) e quella verso El Escorial o Cercedilla (C8). Da Cercedilla, parte anche la linea C9 che dopo solo due fermate, ti porta al puerto de Navacerrada e a Cotos, situate entrambe in alta montagna. Controlla gli orari e l'apertura di quest'ultima linea nei mesi invernali, durante i quali in alcuni casi occorre prenotare in anticipo il biglietto.

Prima di concludere, ti consiglio, almeno una volta, di andare, la domenica mattina, sempre che tu non abbia fatto le ore piccole il sabato (cosa rara), al Rastro, il mercatino dell'usato di Madrid. E' molto famoso e quindi pieno di gente (e di turisti), ma se scegli di andare presto, te lo puoi godere in (quasi) completa tranquillità

6 settembre 2013

Come farò senza auto!?

A Madrid si può vivere tranquillamente senza auto, visto che possiede uno dei sistemi di trasporto pubblico più efficiente d'Europa. E poi, se proprio non ne puoi fare a meno, c'è sempre la possibilità di affittarla. Anche ad ore.

La metro
Come descritto nel primo articolo dedicato a Madrid, la rete dei trasporti è eccezionale. Ti porterà ovunque (o quasi) ed il rapporto tra qualità e prezzo, è ottimo. Anche se molti spagnoli potrebbero non essere d'accordo con questa mia ultima affermazione, soprattutto dopo gli ultimi aumenti delle tariffe. Se vivi in centro e quindi avrai seguito i miei consigli su dove cercare casa, probabilmente avrai una fermata della metro a pochi minuti a piedi. Usala. La metro, che in spagnolo si chiama e si pronuncia allo stesso modo (però è un sostantivo maschile), è una delle migliori in Europa. 12 linee, più di 230 stazioni, connessioni con i treni locali (chiamati Cercanias) e le linee del tr
am leggero, che permettono di muoversi in qualsiasi zona della capitale. Anche se alcune linee sono vecchie ed un po' lente (come ad esempio la 5 o la 1), in tutte il livello del servizio è eccellente. Pulita, comoda (anche nelle ore di punta), moderna, puntuale e sopratutto aperta fino a dopo mezzanotte, la rendono il mezzo di trasporto per eccellenza della capitale spagnola. Ti stupirai nel notare che viene usata, insieme ad i treni regionali (Cercanias) anche il sabato sera, dai ragazzi che si spostano da una festa all'altra. Qui i motorini e le moto, sono poco diffusi e quindi per chi non si può permettere l'auto (ed il costo della patente) rimane l'unico mezzo per muoversi. 

Come anticipato poco fa, da alcuni i mesi hanno cambiato le tariffe, che ora dipendono dal tragitto e quindi il prezzo non è fisso. Questo, oltre ad aver causato polemiche, crea parecchi inconvenienti al momento di acquistare il biglietto, visto che le biglietterie sono oramai tutte automatiche e occorre cercarsi la stazione di arrivo. Visto il numero elevato, potete immaginare il caos, sopratutto per gli stranieri.
Non entro in merito a chi viene a vivere Madrid come turista, mentre consiglio, a coloro che decidono di trasferirsi, di acquistare direttamente l'abbonamento mensile. La rete dei trasporti è divisa in zone (da A a B3 e poi C2 – esiste anche E1 e E2, ma è una zona fuori dalla regione), ma a meno che il vostro ufficio o la vostra università sia in periferia (ad esempio, Alcobendas, S.S. de los Reyes, Cantoblanco, Comillas o Alcalá de Henares, etc...) è sufficiente l'abbonamento di tipo A (del costo di poco più di 50 euro)
A differenza degli altri abbonamenti, nel momento in cui scrivo questo articolo, solo quello di tipo A è elettronico.
Lo puoi richiedere qualsiasi giorno del mese ed avrà validità per un mese solare. Rispetto agli altri tipi di abbonamento, che invece sono validi solo nel mese in corso. E' rimborsabile, nel caso di perdita o di furto. Questo sempre che, al momento dell'acquisto o della ricarica, hai cura di richiedere la ricevuta (el recibo). 

Dove richiederla?
Per richiedere la tessera (e fare la prima ricarica) puoi procedere in due modi.
1. Recandoti presso uno dei centri di gestione presenti in alcune stazioni della metro (vedi link seguente). In questo caso devi chiedere l'appuntamento.
2. Recandoti presso una delle tabaccherie/estancos abilitate a questo servizio (vedi link pdf seguente). In questo caso non devi richiedere l'appuntamento ma riempire questo modulo.
A questo indirizzo e questa sezione, trovi i documenti da portare, che sono
  • Una fotografía reciente, en color y tamaño pasaporte (excepto tramitación en oficina de gestión, donde la foto se hace en el acto).
  • Fotocopia del DNI, pasaporte o permiso de residencia
In questo link pdf trovi tutti gli indirizzi dove recarsi.
Scegli quello a te più vicino  e non dimenticare la copia del tuo documento di identità (il NIE non è valido, come descritto nell'articolo dedicato alla burocrazia, perchè per noi comunitari, non presenta la foto). Non preoccuparti se non parli ancora bene lo spagnolo. Un sorriso da questa parti, risolve sempre tutto (anche quello che fai mentre ti scatteranno la foto per la tessera)

L'abbonamento A, come tutti gli altri tipi di abbonamenti, è valido per viaggiare su qualsiasi mezzo di trasporto regionale. Quindi, oltre alla metro, sui treni (Cercanias), bus o tram leggeri, sempre che il tragitto rientri nella zona di appartenenza del tuo abbonamento. Ok… penso che questo sia superfluo ricordarlo. Però, se nel caso della metro, al cambio di zona, dovrai cambiare treno (e quindi ti ricorderai di acquistare un nuovo biglietto), nel caso del treno questo non avviene e dovrai pagare l'intero costo, prima di salire. Ad esempio, se da Atocha vai ad Alcalá de Henares, quindi da zona A a B3, dovrai acquistare il biglietto intero e la parte che attraversi della zona A non è coperta dal tuo abbonamento.

I treni regionali, "Cercanias"
Cercanias
Come hai potuto notare, ho scritto varie volte Cercanias, così da non confonderti, perchè a meno che non hai intenzione di viaggiare fuori della regione di Madrid (Comunidad de Madrid), i treni che userai a Madrid Capital sono quelli rossi e bianchi, con il simbolo della "C". E' una rete estesa di circa una decina di linee che attraversa tutta la città. Con le stesse caratteristiche qualitative della Metro e un'alternativa, ed a volte l'unica possibilità, per raggiungere la vostra destinazione.

Gli autobus
Poco da aggiungere per quel che riguarda i bus, se non che sottolineare di nuovo la puntualità del servizio, la puntualità, la perfetta rete anche per i bus notturni (in questo caso, comunemente si chiamano buos, ovvero "gufi") e ricordarti che quelli della zona A sono di colore blu, mentre gli altri di colore verde. In quest'ultimi non vale l'abbonamento A, nemmeno nel caso in cui scendi in una fermata che è inclusa in questa zona. Non provare quindi a verificare la validità del tuo abbonamento. Rischi, come successo a me, di vedere cancellati tutti i tuoi dati dalla tessera, con relativi inconvenienti che non ti consiglio dover affrontare (sopratutto se ancora non parlai la lingua perfettamente). 

In auto a Madrid
Se proprio non puoi fare a meno di possedere un auto, considera che c'è molto traffico a Madrid, come del resto in qualsiasi metropoli. Ma si guida e si rispetta la segnaletica, in maniera quasi maniacale, rispetto a noi italiani, sopratutto da Roma in giù. Quindi, fermati prima delle strisce pedonali, non superare i limiti di velocità, mettiti le cinture (e falle indossare anche per chi viaggia con te dietro), non superare a destra, non trasformare il semaforo in una partenza di F1. Insomma, tutto ciò che hai imparato durante la scuola guida, applicalo. I parcheggi si pagano, e anche cari. Se vivi in centro (dentro la M30), è possibile richiedere uno sconto sul prezzo mensile del parcheggio, sempre che l'edificio in cui vivi non preveda un garage. Cosa molto comune qui in Spagna. 
Altre considerazioni, tra il curioso e l'utile. 
La benzina si chiama gasolia e il gasolio, diesel. Le stazioni di servizio quasi mai prevedono la presenza del benzinaio, ma dovrai fare rifornimento da solo. Prima di pagare o dopo, dipende dalla gasolineraMadrid è letteralmente un groviglio di autostrade e raccordi e, se non hai un Gps con te, ti perderai sicuramente. Anche perchè i cartelli non indicano molto, se non i nomi delle strade. Ci sono 3 raccordi, che si chiamano M30, M40, M45 e M50...sono 4? Può essere. Non li ricordo nemmeno io tutti. Poi ci sono le “A” che sono las autopistas. A2 per chi va a Barcellona, A1 per Burgos, A4 che va nella bellissima Andalucia etc... perchè tutte le strade portano a Roma, ma anche a Madrid. Poi ci sono le "R" che sono le cosidette radiales, le uniche a pagamento, che avrebbero dovuto velocizzare l'accesso al centro, ma che, proprio perchè a pagamento, sono cattedrali, anzi superstrade nel deserto, che non usa quasi nessuno. (Le ditte che le hanno in concessione, stanno andando in fallimento - 3600 milioni di € di debiti - , ma questo è un altro discorso). Tutte le strade sono a 2, 3 o anche 4 corsie. Molte di queste, sono le immissioni per le uscite. Anche 1 o due km prima. Quindi. fai attenzione alla segnalatica, per evitare di tagliare la strada agli altri conducenti in prossimità dell'uscita.
Infine le rotonde. Le famigerate ed impossibili, per noi, rotonde.
Se non sai come affrontarle (e non starò qui a spiegartelo), fatti il segno della croce, perchè gli spagnoli si aspetteranno che tu sappia come immetterti e, sopratutto, come uscirne. In bocca al lupo.

In bici
Per gli spostamenti in bici, è in preparazione un articolo dedicato al mio mezzo preferito per gli spostamenti, ultimamente anche per andare  a lavoro. Nel frattempo, dai un'occhiata a questa iniziativa che si svolge ogni ultimo giovedì del mese. 

Galateo pubblico
Prima di concludere, alcuni dettagli che per noi italiani avranno un impatto notevole, al momento di usare un mezzo di trasporto.
Sui bus si entra, in fila indiana, dalla porta anteriore e, nel caso non si è provvisti di abbonamento, si paga, in contanti, al conduttore, il quale ti darà il resto solo in monete, sempre che paghi con la prima banconota prossima al costo del biglietto. Ok, non sono stato chiaro!? Meglio fare un esempio, visto che rischi di non salire, con conseguenti discussioni con l'autista e con gli altri passeggeri che dietro di te aspettano pazientemente di entrare sul bus. Ma la pazienza, anche quella degli spagnoli ha un limite.
Se il costo totale del biglietto è di 1,50€, il conduttore ti darà il resto solo se paghi con banconote da 5. Se il costo totale è di 5,60, solo per una banconota da 10. E così via. Ricordatelo prima di entrare e se non hai la banconota giusta non salire.

Questi alcuni dei link utili
- Metro di Madrid (vi consiglio anche l'utilissima App MetroMadrid utile per non perdersi tra le 12 linee, mentre nella MadridMetro troverete anche i tempi di attesa per ogni linea dei bus locali)
- Bus 
- Affittare un auto (Respiro)

1 settembre 2013

Dal colloquio all'assunzione

E' assolutamente indispensabile avere una buona base di spagnolo, per poter vivere e lavorare qui a Madrid. Quindi a meno che la tua azienda non sia formata solo da persone internazionali, l'inglese non è sufficiente. Anzi, anche se indicato nell'offerta, è molto raro che lo parlerai, se non nel caso in cui dovrai avere contatti con fornitori o clienti stranieri.
Quindi consiglio vivamente di impararlo.

Il livello della lingua spagnola, dipende chiaramente dal tipo di attività che andrai a svolgere. Nel settore informatico, il mio, non è necessario  avere una padronanza a livello Istituto Cervantes per intenderci, però sì un ottimo livello di comprensione dello spagnolo de la calle (della strada) e sopratutto preparati perchè tutti i termini inglesi vengono tradotti o spagnolizzati. 
Quindi, dando per scontato che il tuo livello di spagnolo sia medio-alto, vediamo come fare per trovare lavoro in un paese con il 27% di disoccupazione (a Madrid è circa il 18%) 

Premesso che la mia esperienza ed il mio profilo è di tipo informatico, molte delle situazioni che descriverò, vanno considerate in questo ambito, anche se in linea generale, valgono anche per altri profili lavorativi.

Innanzitutto, la sicurezza lavorativa, il "posto fisso" come lo intendiamo noi in Italia, non esiste in Spagna. A meno che non lavori nel pubblico (ministeri, istituzioni, etc…), cosa tra l'altro molto complicata, visto che si accede per concorso pubblico dopo esami molto complicati, preparati a possibili licenziamenti immediati. 
Per immediati intendo proprio da un momento all'altro. Senza preavviso. Ovvero, la mattina arrivi in ufficio e il pomeriggio sei senza lavoro. Tipicamente succede di venerdì e non dipende da quanto tempo sei in azienda o se hai combinato qualche casino. Chiaramente se hai combinato qualcosa di grave, è più semplice che ciò accada. 
Se non sei abituato a questo genere di situazioni, lo shock è notevole, ma se hai deciso di vivere qui, mettilo in conto. Senza farne un dramma.
Il mio consiglio è di cercare di capire come va l'azienda, gli incarichi e le attività che ti assegnano, per avere una vaga idea se questo momento si avvicina o meno. Ma, chiaramente non è sempre così semplice da capire.

Ma andiamo per ordine.

Il curriculum
Il curriculum deve essere scritto in spagnolo, ma se non è grammaticalmente corretto, meglio scriverlo in inglese. E' importante indicare, tra le lingue, il livello della conoscenza dello spagnolo e come, dove e quando lo hai imparato. Autodidatta è meglio evitare di indicarlo. Perchè questo denota che molto probabilmente non lo sai scrivere e non sai preparare nemmeno una e-mail. Praticamente ti scarteranno senza nemmeno leggere oltre. Per il resto non cambia molto rispetto al formato italiano. 

Dove cerco lavoro?
Per esperienza personale, Linkedin è attualmente il canale migliore dove cercare e dove farsi trovare. Ma è necessaria una rete di contatti e di recruitment spagnoli, i quali apprezzeranno che il profilo sia in inglese e in spagnolo. Anche il portale Infojob è molto diffuso.
Se cerchi dall'Italia, considera che avere un numero telefonico spagnolo facilita, anche se ora è piuttosto complicato farsi assegnare viste le nuove limitazioni burocraticheUsa quindi skype piuttosto che un telefono italiano, per il primo contatto. Normalmente le aziende si limitano ad un solo colloquio telefonico e poi all'appuntamento in sede. Se c'è di mezzo un'agenzia, i colloqui saranno due.  

Il colloquio telefonico e quello in azienda
Non cambia molto rispetto alla situazione italiana. Le caratteristiche sono simili eccetto, chiaramente, per la lingua. Non è necessario dare del "lei", anzi evitalo.
Nell'ambito informatico non ti verranno chiesti documenti che attestino le tue conoscenze, ma una lettera di referenza (scritta in inglese) è un ottimo punto a tuo favore.
Visto che sarà la tua prima esperienza in Spagna, ti chiederanno il NIE (e il codice della Seguridad Social) ed in alcuni casi saranno loro ad aiutarti ad ottenerlo.
Per quello che riguarda lo stipendio è difficile poter indicare delle stime, ma considera che uno stipendio di 28/30 mila euro "brutos" è un ottimo stipendio. Qui trovi il calcolo del sueldo (stipendio), mentre per il tipo di contratto, praticamente non c'è alcuna differenza, nel settore privato, se non per la liquidazione al momento di terminare il rapporto di lavoro. Cambia spesso e potrebbe quindi non essere più l'attuale differenza, di 8 e 20 gg per anno lavorato. 
Durante il colloquio, non affrontare l'argomento straordinari (pagas horas extras), perchè non li pagano (se non in casi eccezionali), ma se necessario li dovrai fare. Non fare però confusione con pagas extras (de verano e/o de invierno) che non sono altro che, rispettivamente, le nostre 14 e 13. Normalmente dal tipo di durata del contratto, verranno applicate o meno. Un contratto che, dall'inizio prevede 6 mesi, non prevede pagas extras. Durante il periodo di prova, possono licenziarti senza motivo e puoi dimetterti senza dare il preavviso. 

Sono stato assunto, ed ora?
Ora comincia la parte più interessante e divertente.
Le ore settimanali, 40, sono le stesse che in Italia ma, nel 99% delle aziende, farai 8 ore e mezza al giorno (con una o due ore di pausa pranzo) per poi uscire il venerdì alle 15 (orario continuato). Questa la prassi, ma ogni azienda può decidere il proprio statuto, quindi anche l'orario dipende da quello che decidono in azienda. Ad esempio, ho lavorato dove il giorno del compleanno non si andava a lavorare e durante l'estate si usciva sempre alle 15. Il primo anno, mentre il successivo alle 17.
Ma nel 99% dei casi, ripeto, si esce alle 15 di venerdì. 
Ricordati, che il venerdì pomeriggio per gli spagnoli, è sacro. 
Preparati ai saluti, il primo giorno. Sei italiano, sei ben visto e normalmente gli spagnoli hanno una ottima considerazione di noi (non fargli cambiare idea, chiaramente). A prescindere da questo, anche fossi stato spagnolo, ci sarà qualcuno, probabilmente il capo progetto, che ti presenterà a tutti i colleghi. E tutti, vuol dire proprio tutti. 
Nelle grosse aziende chiaramente il "tutti" si limita ai 15/20 colleghi più prossimi, ma anche fosse così potrai passare almeno una mezz'oretta tra baci e strette di mano. Ricordati i consigli presenti nell'articolo "curiosità"

La pausa pranzo dura un'ora (in alcuni casi 2) e tutte le aziende, anche quelle più grandi sono provviste di una stanza adibita a cucina. Con forno a microonde, lavastoviglie, lavandino, frigo etc… insomma come se fossi a casa. Quindi portarsi da mangiare e sopratutto mangiare con gli altri, è la prima maniera di fare conoscenza ed amicizia. 
Sì, perchè i colleghi ti accoglieranno a braccia aperte, con mille domande e curiosità. Chiaramente ti parleranno in spagnolo, ma sono molto comprensivi del tuo non perfetto livello della loro lingua. 
Altra consuetudine è quella che il venerdì, ricordati, si esce alle 15, si vada tutti insieme a prendere una caña, che non è nient'altro che una birra, è un ottimo modo di integrarsi e di entrare in confidenza nel gruppo di colleghi. Non rifiutare assolutamente un invito a quedarte. Sopratutto all'inizio.

Per quanto riguarda l'aspetto strettamente lavorativo, non entrerò in merito a questioni tecniche informatiche, ma ti do solo un consiglio. Se ti capitano periodi che non hai nulla da fare, chiedi se puoi fare qualcosa, dai una mano ad un collega o fai vedere che ti interessi, magari approfondendo un argomento non strettamente richiesto. Chiaramente non esagerare e non essere pesado ;)

Mi licenziano. Non disperarti… o quasi.
E' venerdì, sei arrivato in ufficio, ti metti davanti al pc ed inizi a lavorare.  Poco prima delle 15 ti convoca il boss, tipicamente insieme al capo progetto per licenziarti. Il licenziamento è immediato. La tua attività presso l'azienda è finita appena firmi il foglio dove, sempre che non sia giustificato da qualche valido motivo, troverai una sorta di buonauscita, l'ultimo stipendio e i saluti della ditta. Puoi anche non firmare, ma considera che, come scritto all'inizio dell'articolo, la legislazione lavorativa spagnola, sopratutto dopo la ultima riforma, ti garantisce poco o nulla. Se firmi, probabilmente non ti faranno tornare nemmeno a sedere alla tua scrivania e comunque, anche se così fosse, gli accessi alla e-mail e al resto dei server, li troveresti già chiusi.
Quindi, il consiglio (purtroppo) è di firmare, fare sorrisi di circostanza e magari richiedere una referenza, sempre utile per cercare un nuovo lavoro.

Perchè superato lo shock del pomeriggio del venerdì (se è il tuo primo licenziamento, questo durerà qualche giorno in più) dal lunedì si torna sul mercato lavorativo. Ma prima ricordati di iscriverti nelle liste di disoccupazione dell'INEM, anche se non hai diritto al sussidio.

28 agosto 2013

Hola, que tal los toros?

Alcuni aspetti della vita sociale spagnola, sono molto differenti da quello a cui siamo abituati noi ed in alcuni casi, talmente differenti, che per evitare di causare fraintendimenti ed in alcuni casi, vere e proprie figuracce, è bene conoscerli, sopratutto quando la padronanza della lingua, non permette ancora di rimediare.
Alcuni di questi, diventeranno un giorno un articolo di questo blog.

Come salutare (i gesti)
Gli spagnoli hanno un carattere molto aperto e sociale, che sopratutto nel cosiddetto "primo approccio" è molto diverso dal nostro. Tendono infatti ad accorciare i tempi per entrare in confidenza con chi ancora non si conosce. E questo, chiaramente, si traduce in alcune convenzioni nel salutare, piuttosto curiose e simpatiche.
Crearsi un gruppo di conoscenze (al lavoro o all'università) è relativamente più semplice che da noi. Sempre che tu abbia almeno una conoscenza media dello spagnolo e sei disponibili a farle, chiaramente. Noterai che tra ragazzi ci si saluta con una stretta di mano, se il rapporto è ancora a livello di semplice conoscenza, mentre con un abbraccio se ci si conosce da tempo e non ci si vede da tempo. Mai con un bacio, come accade da noi.
Mentre tra ragazzi e ragazze (o tra ragazze), ci si scambiano due baci. Sempre, anche se la ragazza te la presentano per la prima volta. 
Ah, il bacio è al contrario. Quindi attenzione alle testate ;) 
Questo vale anche nell'ambiente di lavoro dove, come ho indicato nel relativo articolo, è quasi obbligatorio salutare tutti, nei modi che ti ho appena indicato. Sì, anche a lavoro, le colleghe si salutano con due baci.
Nel caso del “bacio” c'è qualche eccezione, che però decide la persona che ti presentano. Infatti, nel caso la ragazza e/o signora sia una tua superiore sarà lei a decidere se darti la mano o due baci. Lo stesso capita se ti presentano una donna più anziana di te fuori dall'ambito lavorativo. 
Quindi ora starai pensando, "il momento della presentazione dura un secondo…come capisco se devo darle la mano o due baci?" Sara la Lei in questione, che te lo farà capire. Ma mi raccomando, tu non ti sbagliare proprio nel primo approccio. :)

Come salutare (Le parole)
Normalmente è buona educazione salutare ogni qualvolta si incontra o lascia qualcuno. Ed a Madrid lo è ancora di più. Con qualche differenza rispetto a quello a cui siamo abituati in Italia.

Di persona:
Il "ciao" non si usa mai quando di incontra qualcuno, ma solo quando ci si saluta. Anche se è più diffuso hasta luego (una sorta di arrivederci nostrano) e adios
Ed allora come si saluta quando ci si incontra? Semplice… il famosissimo Hola seguito da que tal? 
Però non aspettarti la risposta e non serve che tu la dia.
Quindi, Hola, que tal? indica, "Ciao, come stai/va?"
Ci sono altre forme, ma queste sono sufficienti negli approcci informali
Altrimenti, "buenos dias, tardes, noches”. Ricordati che qui "buenas noches" vale anche come "buona sera", dopo le 19 circa… più o meno. Non essere così fiscale.

Al telefono:
Il nostro "pronto" chiaramente non si può usare. Tra l'altro vuol dire "presto" e ricordo che, quando i primi tempi risposi così alla chiamata dell'idraulico, creai un momento di imbarazzo telefonico che non lo dimenticherò facilmente. Ci sono varie forme, tra le quali digame (se usate il "lei") o dime (nel caso del "tu") o meglio, sin mas ;)

Madrid non è una città di madrileni
Madrid è la città cosmopolita spagnola per eccellenza. Oltre alla presenza di stranieri non ispanici, troverete una presenza notevole di originari del sudamerica facilitati chiaramente dalla lingua, e sopratutto, spagnoli proveniente da ogni regione e città del Paese. Piccolo particolare, la percentuale di catalani è molto bassa. 
Di riflesso, in questi 7 anni ho incontrato pochissime persone originarie di Madrid. Per originarie intendo almeno di 2 generazioni. Questo chiaramente è una ricchezza e un vantaggio, ma può generare qualche problema quando ancora il tuo livello di spagnolo non è perfetto.  In un articolo sulla lingua, spiegherò perchè.

Addio al nubilato/celibato
Ti chiederai perchè tratto questo argomento, quando probabilmente non ti capiterà di sposarti. Almeno all'inizio. 
Perchè potrai incontrare, durante i fine settimana, gruppi di ragazzi/e vestiti come a…carnevale. Saranno chiaramente solo gruppi di ragazze o di ragazzi, con uno/a di loro, il futuro sposo/a, a cui verrà appunto dedicato l'ultimo giorno da celibe/nubile. Partecipare a queste goliardate è molto divertente, ma, come è logico immaginare, avverrà solo in caso di un rapporto di confidenza con la persona che si sposa. 

Nazionalismo iberico
Gli spagnoli sono nazionalisti. Su tutto. Dal cibo, alla cultura, alla lingua, alle questioni sportive. Vuoi evitare di entrare in discussioni infinite e che tra l'altro non ti porteranno da nessuna parte, se non a perdere tempo, fiato e magari anche un'amicizia? Evita di affrontare l'argomento e quando ti capiterà di ascoltare una discussione del genere, visto che quasi mai sarà per una questione italo-spagnola, lascia perdere. Ah, le discussioni italo-spagnole, riguardano esclusivamente la bontà del cibo (olio e prosciutto in particolare), la nazionale di calcio, la pasta e la pizza.
Personalmente questo atteggiamento di difesa della propria cultura, se non portato all'eccesso, come spesso (ma non sempre) accade qui, lo trovo positivo.

Gli spagnoli urlano
Ok, è esagerato, non è che strillino, però sì, parlano a voce alta. Molto alta. In metro, a casa, tra amici, al telefono. Non ti preoccupare. Non sono arrabbiati. 

Ho fame, quando si mangia!?
Dimenticati gli orari italiani. E se vieni dal nord Italia, il tuo adattamente sarà ancora più complicato. La prima regola. Non ci sono orari per mangiare. Ovvero per il pranzo si mangia generalmente tra le 2 e le 3 e mezzo e per la cena dalle 21 alle 22. Generalmente vuol dire che ognuno decide come vuole ed ogni giorno l'orario può essere differente dal giorno precedente. C'è l'abitudine di fare l'aperitivo, ma l'orario è praticamente impossibile indicarlo. Mi ci è voluto un pò per abituarmi a pranzare, a volte, anche alle 16. Ma alla fine lo preferisco allo stress degli orari italiani. 
Lo stress... una parola che gli spagnoli non conoscono, eccetto quando sono nel traffico.

I passaggi pedonali e le code
Ci sono due aspetti che noi italiani (soprattutto quelli come me, da Roma in giù) facciamo fatica ad assimilare vivendo a Madrid. Le strisce pedonali e rispettare la fila. Se attraversare la strada nel centro di Roma o di Napoli, è la tua personale sfida quotidiana per la sopravvivenza, qui puoi stare tranquillo. Non ti dovrai preoccupare, perchè si fermano tutti, ma proprio tutti, vedendoti vicino alle strisce pedonali, anche se non hai intenzione di attraversare la strada. Se invece, come è logico, attraversi fuori da quest'ultime, allora rischi davvero la vita.
Le code sono ordinate. Sull'autobus, sulle scale mobili (si “sosta” sulla destra), alla posta ed in genere dove necessario, si sta in fila indiana. E se, come per salire sui treni, non si usa questa semplice norma, non è comunque buona norma farsi spazio come se stessi in una mischia di rugby.

Los encierros
Le tradizioni, sia religiose che laiche, sono molto radicate in Spagna. Ogni città ha il suo santo patrono (Madrid ne ha due, uno maschio ed uno femmina), a cui si aggiungono le feste religiose durante la Pasqua. Ah, a proposito, il Natale non è così sentito come da noi, mentre al contrario il giorno la Befana, qui “Re Magi” è quella che tutti I bambini (e non solo) aspettano per ricevere I regali.
Dicevamo...durante la festa del patrono, si è soliti organizzare los encierros. Vengono chiuse le strade principali della città e fatti passare i tori. Immagino che Pamplona sia talmente famosa che non c'è bisogno nemmeno di spiegare oltre. Bene, el encierro di Pamplona è quello più famoso, ma ogni città che si rispetti, ha il suo proprio, durante la sua festa della città. (A Madrid questo non avviene più da anni).
Non ho mai partecipato a nessuna di queste feste, nè ho assistito mai ad una corrida, ma questo esula da questo articolo e da questo blog. Molte delle feste religiose della capitale spagnola, meritano, almeno una volta, di parteciparvi. 
In questo link un elenco, che non so però assicurarti essere completo 

Chiamami Paco, Javi, Nacho, ...
Ho sempre odiato I soprannomi ed i diminutivi, come i nostrani “beppe”, “checco” etc. mentre qui a Madrid, ed in genere in tutta la Spagna, invece sono diffusissimi, al punto che non usare il corrispondete diminutivo, può generare quasi in un'offesa.
Ne indico tre tra i più diffusi. Tutti maschili. Paco sta per Francisco, Javi sta per Javier, Nacho sta per Ignacio. E' talmente diffuso che se un bimbo viene battezzato come Francisco, dal giorno dopo lo chiameranno Paco ;)

15 agosto 2013

Un tetto dove vivere

Il boom del mercato immobiliare ha creato la crisi in Spagna (e non solo), con tutte le conseguenza che ne sono derivate. Io sono arrivato qui negli ultimi anni del boom quando la situazione degli affitti e delle case di proprietà era completamente differente.
Non è quindi facile dare dei consigli dettagliati, sull'argomento, ma mi limiterò alle situazioni più comuni.

Casa di proprietà o in affitto?
Scarterei la prima opzione, visto che, come appena detto, la crisi del settore ha portato le banche ad essere ora più che mai diffidenti nell'aprire un mutuo. E poi, sei appena arrivato, il tuo contratto è di solo un mese, sei straniero...insomma, o hai l'intero (o quasi) importo in contanti, oppure scordati di comprare casa.
L'affitto quindi è la migliore opzione. Personalmente, ho sempre evitato le agenzie immobiliari, semplicemente perchè chiedono 2 o 3 mesi di caparra, mentre I privati (particulares) generalmente solo 1. Però se il tuo livello di spagnolo non è comprensibile (soprattutto nel primo fondamente approccio telefonico), direi che l'opzione "agenzia” è la preferibile.
Per farsi un'idea dei prezzi, questi sono due dei siti web più utilizzati. Anche dalle agenzie, quindi occhio se l'annuncio è di un particular o di una agencia

Generalmente tutti i quartieri di Madrid sono ottime zone per vivere. Comprese le città di periferia, escludendo San Fernando de Henares. Chiaramente consiglio di vivere al centro, però questo comporta che la metratura della appartamento (piso) sia ridotta. 
I prezzi? Complicato indicare delle cifre valide per tutta la città. Diciamo che con 450/600 euro, si trovano ottimi appartamenti, per una persona sola o al massimo una coppia. Però dipende come puoi immaginare dalle zone.

Quali barrios scegliere? 
Anche in questo caso dipende da quanto sopporti la “movida” notturna, se sei universitario, l'ubicazione del tuo posto di lavoro, se ti piace andare in bici nei weekend e ti piace il verde, etc... Insomma, i parametri sono dei più vari. Quello che ti posso consigliare sono le zone da evitare, sopratutto per te che ti sei appena trasferito. Limitando la ricerca alla zona di Madrid Capital (così si chiama Madrid, per differenziarla dalla regione, ovvero Comunidad de Madrid), sono da evitare Puente de Vallecas (non una bella zona), Vicalvaro, Carabanchel, Fuencarral, Campo de las Naciones (perchè troppo lontani dal centro). Ed infine San Blas, eccetto la zona della Callè Alcalà e Ventas. Per il resto, qualsiasi altra zona è ottima.
In centro, dovrai considerare la movida ed il possibile caos notturno. Gli appartamenti sono più piccoli, ma avrai il vantaggio di vivere in pieno centro e chissà sia proprio quello che cerchi. I quartieri più “movimentati” sono Chueca, Lavapies, Huertas, Malasaña, mentre Opera è probabilmente il miglior quartiere dove vivere in centro. Escludendo Retiro e Salamanca, che sono carissimi.

Come contatto il proprietario?
Semplice. Usando uno dei siti di ricerca che ti ho indicato. Chiami, fissi un appuntamento e vai a vedere il piso. Semplice, no? Sì, in realtà è semplice, se parli bene la lingua e se hai un contratto di lavoro. Altrimenti, sopratutto nel secondo caso, nessun privato ti affitterà casa. Ed allora? Le agenzie sono il ripiego oppure, se proprio il contratto ancora non lo hai firmato e non puoi garantire quando questo avverrà, puoi provare a dare una caparra di almeno 3 mesi ed in contanti ad un privato. 
Importante. Non so come funziona da noi, ma qui la caparra viene consegna alla Comunitad de Madrid e ti verrà restituita da loro, una volta che rescindi il contratto d'affitto. Hanno tempo 1 mese dal momento che l'affittuario comunica la chiusura del contratto. E, quasi sempre rispettano questo limite nel restituirti i soldi...
Il contratto, da giugno del 2013, è per legge della durata minima di 6 mesi.
Sia i privati che le agenzie potrebbero chiederti un aval financiero, ovvero una sorta di garanzia bancaria di 2/3 mesi di affitto. Finora a tutti coloro che me l'hanno chiesta, ho risposto sempre di no e quindi ho cercato altro.

Se alla fine deciderai di affittare un piso tramite un particular considera che le bollette saranno intestate a lui, che le rigirerà sul tuo conto. Sarà comunque scritto nero su bianco sul contratto. Prima di concludere, qualche termine che ti tornerà utile, al momento di fare una scrematura iniziare di un appartamento. 
Piso è appunto l'appartamento in genere, ma se sull'annuncio trovi scritto estudio vuol dire che è un monolocale. Piso en alquiler con opcion a venta, è la formula che indica l'acquisto, con relativa apertura del mutuo e che pagherai alcune rate attraverso l'affitto. Vale lo stesso discorso, e le stesse limitazioni, che ho indicato per l'acquisto di una casa, anche se potrebbe risultare più semplice in questo caso.

E' molto diffuso, non solo tra I giovani e non solo tra gli universitari, condividere un appartamento (compartir piso). Generalmente risulta essere molto economico e cosa non da poco, ti permetterà di fare amicizie. Gli annunci di questo tipo, si trovano però sopratutto all'università o puoi cercarli anche sul questo sito (sezione Community)
Ci saranno sicuramente altri siti web dedicati all'argomento, ma non avendo mai avuto necessità, non saprei quali consigliarti.

10 agosto 2013

La burocrazia

Attenzione! 
Ho creato questo nuovo post dove trovi informazioni più aggiornate su quello scritto in questa pagina e in cui ho aggiunto nuove direttive spagnole.
http://mitrasferiscoamadrid.blogspot.com.es/2015/05/burocrazia-aggiornamenti.html

Dal luglio 2012, il trasferimento in terra iberica, quindi non solo a Madrid, è diventato più restrittivo e la richiesta del famigerato NIE, numero di identificazione fondamentale per qualsiasi aspetto burocratico, è diventata complicata sia per gli extracomunitari che per noi comunitari.
Sì, hai capito bene. 
Anche per chi fa parte della Comunità Europea. Tralascio gli aspetti polemici della questione ed i motivi politici che hanno portato a questo stato di cose, ma la situazione, rispetto a quando sono arrivato io qui a Madrid, è cambiata.
Però solo dal punto di vista burocratico ;)
Se prima del 2012 per l'empadronamento, che ti apre le porte all'ottenimento del NIE, era sufficiente la dichiarazione da parte di un residente – non necessariamente di nazionalità spagnola – ora le cose sono diverse.
Infatti, per trasferirsi in Spagna e quindi poter usufruire dell'assistenza sanitaria, nonchè, ottenere il NIE, occorre aver già stipulato un contratto di lavoro oppure garantire un deposito di 5000 euro e garantire di possedere una assicurazione sanitaria privata. Quindi la tessera sanitaria italiana non è sufficiente, come non lo è il famoso E111.
Purtroppo quindi la trafila che feci io nel 2007 non è più valida e quindi molti dettagli sono per me nuovi. Per evitare di indicarti erroneamente le procedure, ti rimando a questo link dove troverai informazioni più dettagliate.

Quello che ti posso consigliare è che, nel caso tu non abbia già un contratto di lavoro dall'Italia (ed in quel caso puoi stipularlo usando il passaporto e poi, previa una ritenuta del 20% dello stipendio, affrettarti a richiedere il NIE quando sarai qui), di trovarti un lavoro temporaneo qui e quindi, visto che nel 90% dei casi ti faranno un contratto regolare, raggiungerai l'obiettivo. 

Con il NIE, che come hai potuto leggere nella pagina web che ho indicato, non è nient'altro che un foglio di carta verde (ora di dimensioni ridottissime), hai la possibilità di gestire qualsiasi pratica burocratica. Dall'affitto, all'iscrizione alla Seguridad Social, alla richiesta di un numero telefonico spagnolo, all'apertura di un conto in banca. Però, ricordati, che dovrai sempre accompagnarlo da un documento che riporti la tua foto. Quindi passaporto e carta d'identità sono sufficienti. La patente invece non sempre viene accettata.

Le banche
Per lavorare in Spagna bisogna aprire un conto spagnolo. Non è sufficiente avere un conto italiano presso una banca che ha la filiale qui o che, come il Santander, ce l'abbia in Italia. Oltre ad essere considerata una banca straniera, con relativi costi di gestione a tuo carico, nessun datore di lavoro l'accetterà come istituto bancario, per accreditarti lo stipendio. E nessun datore di lavoro ti pagherà in contanti e tantomeno in nero. 
Ma aprire un conto è semplice, sempre che tu sia in possesso del NIE, chiaramente. 
Il bancomat non esiste, mentre ti verrà rilasciata una carta di credito di tipo Visa Electronic, con sopra impresso il nome e cognome. La puoi usare per qualsiasi tipo di pagamento ed è buona norma mostrarla insieme ad un documento di identificazione (non il NIE, ma il passaporto o la Carta di identità). Ultimamente, se la carta prevede il PIN al momento del pagamento, non richiedono più di mostrare il documento. Ma non sempre è così.

L'INEM ed il sussidio di disoccupazione
L'Instituto Nacional de Empleo, gestisce tutto ciò che fa riferimento ad un contratto di lavoro di tipo “fisso”, quindi ad esclusione del contratto di tipo autonomo (la corrispondente Partita Iva nostrana). Su quest'ultimo punto, ci tornerò con un articolo dettagliato, mentre qui ti descrivo brevemente come funziona l'INEM. 
Una volta ottenuto il contratto di lavoro, sarà cura del tuo datore di lavoro darte de alta” all'INEM e comunicare l'inizio della tua attività. Sarà invece tua cura comunicare la fine dell'attività, recandoti in una delle tanti sedi presenti in città, dopo aver fatto richiesto un appuntamento
Quando avrò diritto al sussidio di disoccupazione? 
Solo nel caso in cui sei stato licenziato (e non ti dimetti volontariamente) e dopo aver accumulato almeno 12 mesi (non continuativi) di regolare contrato di lavoro, avrai diritto a 4 mesi di sussidio, fino ad un massimo di 2 anni. Il calcolo del mensile che riceverai, dipende dal tuo stipendio. Ma più di 1100 euro, circa, non potrai comunque ricevere al mese. Ricordati che dopo I primi 6 mesi il sussidio si dimezzerà, questo, per favorire la ricerca di un impiego..
Alcuni dettagli per capire meglio come funziona. 
Mettiamo che hai lavorato per 1 anno con una ditta e vieni licenziato. Ti rechi quindi all'INEM e comunichi che sei disoccupato. Dal mese successivo cominceranno I 4 mesi di sussidio. Ricevi il primo “stipendio” dallo stato e poi trovi un lavoro. Chiaramente il sussidio verrà interrotto ed i seguenti mesi di attività lavorativa, mettiamo un altro anno, non si andranno ad aggiungere ai 3 mesi che ancora devi ricevere dal tuo primo lavoro. 
Ovvero, se nel secondo lavoro, ti licenziano dopo un anno, al momento di andarti a re-inscivere all'INEM, ti chiederanno di scegliere tra I 3 mesi ed I 4 attualmente accumulati. E non saranno quindi 4+3 = 7!
Lo saranno solo nel caso in cui, dopo essere stato licenziato dal primo lavoro, non ti rechi all'INEM perchè sei sicuro di trovarne subito un altro, o hai sufficienti risparmi per poter permetterti di non ricevere alcun sussidio per uno o due mesi. In quel caso, I nuovi mesi si vanno ad aggiungere ai precedenti.
La comunicazione in ritardo della fine di un rapporto di lavoro, comporta che questi giorni ti verranno decurtati dal primo “stipendio dello stato”. Purtroppo non è molto chiaro nemmeno a me questo aspetto e di conseguenza, vista la situazione lavorativa spagnola, ti consiglio di iscriverti all'INEM già pochi giorni dopo il licenziamento e considerando la fila e le richieste di disoccupazione, richiedi l'appuntamento già il giorno stesso del licenziamento.

La Seguridad Social
Hai il NIE (quindi un lavoro) ed un domicilio spagnolo. Per usufruire dell'assistenza sanitaria (gratuita!) devi iscriverti alla Seguridad Social e poi presentarti nel tuo Centro di Salud più vicino e richiedere che ti assegnino il medico di base. La pratica è semplicissima. Ti rechi presso il centro, aspetti il tuo turno e ti consegneranno una tessera con un adesivo impresso nel retro, indicante il nome e cognome del tuo nuovo dottore spagnolo. Fatto. In meno di 20 minuti. 
Puoi scegliere di cambiare medico di base in qualsiasi momento. Ma, non credo che sia necessario.

La dichiarazione dei redditi.
E' chiaramente obbligatoria e va presentata entro fine giugno dell'anno seguente durante il quale hai svolto qualsiasi attività lavorativa qui in Spagna. Anche se hai lavorato pochi mesi, va comunque presentata. Sono a disposizione (gratuitamente) centri regionali e del comune, dove specialisti ti aiuteranno a presentare tutti i documenti necessari. Ma devi richiedere l'appuntamento e, come per l'iscrizione al NIE, devi farlo in tempo. Altrimenti sarai costretto a presentarla in ritardo, con l'aggiunta di una multa.

Ci sono altri aspetti burocratici, come il cambio di domicilio in Spagna, nel caso tu decidessi di cambiare appartamento o il lavoro “autonomo” e hacienda, che tratterò in un articolo a parte.